Cari lettori,
oggi vi vogliamo parlare di una splendida esposizione aperta qualche giorno fa alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. La mostra “Aldo Manuzio. Il rinascimento di Venezia” attraverso capolavori assoluti di Giorgione, Carpaccio, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Tiziano, Lorenzo Lotto, Pietro Lombardo, racconterà come il progetto di Aldo e i suoi preziosi libri si intrecciarono a Venezia con un’arte nuova, nutrita dalla pubblicazione dei classici greci e latini.
L’esposizione ripercorre, attraverso oltre cento opere d’arte e più di trenta rarissime edizioni stampate tra la fine del XV e i primi anni del XVI secolo, una stagione unica e irripetibile nella storia della cultura europea e occidentale. Una vera e propria Età dell’Oro, durante la quale il libro si rivelò capace di trasformare il mondo dando vita al rinascimento di Venezia. È proprio in questo periodo storico infatti che la città conquista e afferma definitivamente il ruolo cardine tra Oriente e Occidente, passando da essere semplice piattaforma per scambi di natura commerciale a luogo dove si mescolano culture, tradizioni, saperi. Una ricchezza di spunti davvero straordinaria, rappresentata in mostra da una grande varietà di linguaggi espressivi: pittura, scultura, incisione, arte suntuaria, cartografia. Per arrivare naturalmente alla stampa, con alcuni tra i più preziosi esemplari attribuiti all’attività di Aldo Manuzio.
Sfruttando l’imponente rete logistica del commercio veneziano, Manuzio riuscì a realizzare la sua straordinaria idea di rendere disponibili al pubblico degli studiosi e letterati del suo tempo i grandi classici della cultura greca (Omero, Aristotele, Sofocle, Euripide, Tucidide) per poi raccogliere i testi latini (Virgilio, Cicerone, Orazio, Ovidio, Catullo, Properzio, Lucrezio, Giovenale, Marziale) e ancora ebraici e italiani della nuova letteratura in volgare. Tra il 1495 e il 1515 stampò un centinaio di edizioni di una bellezza senza pari, che crearono di fatto il libro e l’editore moderno e soprattutto inventarono il pubblico. Grazie alla sua collaborazione con Pietro Bembo, il volgare si affermò, accanto al latino, come la lingua della contemporaneità in tutta Europa.
La circolazione di questo patrimonio di testi e di idee non solo contribuì a creare una cultura comune europea, ma favorì l’emergere di temi e motivi assolutamente nuovi anche nel campo delle arti figurative; maestri quali Giovanni Bellini, Cima da Conegliano o Jacopo de’ Barbari trassero ispirazione dai testi della classicità greca e latina, ora finalmente fruibili con facilità anche da un pubblico laico. A seguito della riscoperta della poesia greca e latina, la pittura rivolse un nuovo sguardo anche sulla natura: abbandonate le suggestioni medievali che dipingevano una natura ostile e dura, l’arte si aprì a una rappresentazione del paesaggio inteso come culla della civiltà, come paradiso terrestre nel quale l’uomo è destinato a vivere.
L’operosa e ingegnosa figura di Aldo, artista e artigiano ma al tempo stesso intellettuale, offre lo spunto per proporre ai bambini e i ragazzi dei percorsi educativi sulla forza del coinvolgimento e dell’imparare facendo, che approfondiscono le fasi della stampa tipografica, le diverse tecniche di legatura di libri e fascicoli, e che introducono all’arte dell’illustrazione a fumetti. È proprio in quest’ambito che la collaborazione con il settimanale Topolino, edito da Panini, porterà alla nascita dell’irresistibile Paperus Picuzio, trasposizione in forma disneyana di Aldo stesso, protagonista di una storia originale a fumetti sull’albo in edicola il prossimo 11 maggio.
I workshop vanno ad arricchire un già articolato calendario di incontri e dibattiti con esperti del settore e storici dell’arte, cogliendo così il senso più profondo della rivoluzione innescata da Aldo. Dunque un’arte nuova, una cultura nuova: la mostra racconta questo singolare intreccio, alle origini della “modernità” ma non è solo una mostra di bellissimi libri. Come ha scritto Cesare De Michelis “è una mostra sui doni del libro”.
Come anticipazione del evento clou di aprile a Palazzo Cini, il ritorno dei pittori cinquecenteschi nei luoghi protagonisti delle loro migliori opere, vi invitiamo a visitare questa splendida esposizione per apprezzare ancora di più la storia e l’operato di uno dei principali fautori del nostro Rinascimento.
“Aldo Manuzio. Il rinascimento di Venezia”. A cura di Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Giulio Manieri Elia. Evento promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Gallerie dell’Accademia e dal Comitato Regionale per il V Centenario della morte di Aldo Manuzio, Regione del Veneto. Con il contributo di World Monuments Fund e Montblanc, e con Fondazione Cologni Mestieri d’Arte, Save Venice INC., Venice International Foundation, Venetian Heritage, Venice In Peril.
Gallerie dell’Accademia, Venezia. Dal 19 marzo al 19 giugno 2016. Aperto tutti i giorni.
fonti: http://www.artribune.com
info: http://www.gallerieaccademia.org; http://www.mostraaldomanuzio.it